Ue sempre più bio, naturale di Bologna apre all’insegna di un settore in continua crescita.
I dati del biologico francese sono che nel 2015 le aziende agricole erano 28.725 (con un crescita del +8,5%), quelle di trasformazione e distribuzione 13.491 (+4,4%), gli ettari 1,3 milioni (300mila in conversione, gli altri già in piena produzione biologica), pari al 4,9% del totale: erano al 2% nel 2007.
Sfogliando le pagine del rapporto annuale Statistik over økologiske jordbrugsbedrifter, pubblicato i primi di luglio si scopre che la Danimarca ha chiuso il 2015 con 179.808 ettari biologici (+6,8%) coltivati da 2.636 imprenditori.
I dati dell’Austria indicano 20.768 aziende agricole (il 17,8% del totale) su 438.278 ettari (19,3% della Sau).
Il Regno Unito ha presentato i suoi dati 2015 già a maggio: 521mila ettari (in leggero calo rispetto al 2014), che pesano per il 3% della Sau complessiva, 3.602 aziende agricole e 2.454 imprese di trasformazione, distribuzione e una crescita complessiva dello 0,9%.
Nonostante gli organismi di controllo trasmettano entro marzo al ministero tutti i dati relativi agli operatori controllati, nonostante risalga al febbraio 2012 il decreto che istituiva il Sistema informativo biologico (Sib) per la gestione informatizzata delle notifiche di attività̀ con metodo biologico (e nei documenti ministeriali si legga che “attraverso l’implementazione del Sib sono stati raggiunti risultati utili in termini di standardizzazione delle informazioni e di trasparenza e accesso ai dati”), nonostante l’Italia conservi (meglio, dovrebbe conservare) la leadership continentale per numero di imprese notificate e sia seconda solo alla Spagna per entità̀ di superficie, sembra proprio che per i dati sulla consistenza del settore biologico italiano bisognerà̀ attendere Sana, la fiera internazionale del biologico la cui ventottesima edizione si terrà a Bologna dal 9 al 12 settembre. Se deve rimasticare dati di partenza ormai superati, anche il percorso del Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico approvato in Comitato Stato Regioni si prospetta in salita.
Nel ritardo dei dati ufficiali, ci si accontenta di stime, che vedono 52.500 aziende agricole (contro le 48.650 del 2014) e una Sau che, tra già̀ biologica e in fase di conversione, dovrebbe aver raggiunto il milione e mezzo di ettari contro i 1.387.913 del 2014, con un peso del 12% sulla Sau nazionale, ennesimo record. In sostanza si delineerebbe dunque un incremento di circa l’8% sia degli operatori che delle superfici. Sicilia, Puglia e Calabria dovrebbero confermare la posizione di regioni con la maggior superficie notificata.
ACQUISTA ON-LINE